Un dipinto di Artemisia Gentileschi per dire “no” alla violenza sulle donne

TERAMO – E’ un’opera di Artemisia Gentileschi, pittrice del ‘600, protagonista di uno dei primi processi per stupro di cui si ha notizia, l’immagine scelta dalla Commissione provinciale pari opportunità per la campagna di comunicazione sociale contro il femminicidio e per promuovere i servizi “La Fenice” e “Casa Maia”.

Il quadro “Susanna e i vecchioni” si ispira ad una storia di ricatti sessuali raccontata nel libro di Daniele dell’Antico testamento. I visual con l’immagine della Gentileschi copriranno le facciate di cantieri edili e di immobili pubblici in dieci comuni della provincia e in punti strategici: Teramo, Atri, Giulianova, Roseto, Pineto, Silvi, Civitella, Isola del Gran Sasso; Torricella Sicura, Alba Adriatica e Martinsicuro. Un banner sarà posizionato anche sul Palazzo della Provincia di via Milli, sul lato che affaccia su Viale dei Tigli.

L’iniziativa è stata illustrata questa mattina in conferenza stampa dalla presidente della Comitato pari opportunità della Provincia, Tania Bonnici Castelli e dalla consigliera provinciale per le Pari Opportunità, Federica Vasanella. La campagna ricorda alle donne che possono rivolgersi ai servizi della Provincia: il Centro Antiviolenza “La Fenice” (tornato nella sede della Casa del Mutilato di Piazza Dante a Teramo dopo i lavori di ristrutturazione) e “Casa Maia” la casa di accoglienza per donne maltrattate.

«La Commissione per le pari opportunità di Teramo – ha detto il presidente del Cpo provinciale, Tania Bonnoci Castelli – ha scelto questo tipo di campagna di comunicazione per poter raggiungere il maggior numero di donne possibile del territorio ed invitarle a denunciare le violenze subite. Questo messaggio lo avremmo voluto scrivere sui muri ma, poichè non è possibile, abbiamo utilizzato i cantieri della ricostruzione, simbolo di una rinascita».

Il Presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino ha evidenziato come la violenza sulle donne sia un tema serio e attuale. «I manifesti – ha spiegato – che saranno affissi nei 10 comuni della provincia di Teramo saranno un deterrente verso i malintenzionati. Nel secolo dei diritti umani abbiamo il dovere di capire chi sono i martiri, i perseguitati e gli oppressi di questa epoca: certamente lo sono le donne e per questo, ritengo doveroso intitolare l’ospedale “ Val Vibrata “ alla dottoressa Ester Pasqualoni martire e vittima di una nuova criminalità».

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’ Ance di Teramo, Raffaele Falone, le presidenti della Cpo di Giulianova, Roseto e Martinsicuro, i rappresentanti dei comuni di Teramo, Civitella, Isola del Gran Sasso, Alba Adriatica e Pineto, alcune delle ditte che hanno partecipato: Cioci e Blu Appalti.